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gatto pipi

  Quando un gatto viene adottato, il cambiamento è davvero radicale: finalmente una famiglia lo ha scelto e decide coscientemente di prendersene cura! Il gatto, però, si ritrova a convivere con esseri umani mai visti prima che possono già avere altri gatti o altri animali, in un ambiente totalmente sconosciuto. Ecco perché le prime settimane di convivenza sono da considerarsi di “rodaggio”, fondamentali per creare le solide basi di una sana convivenza a sei zampe. La tempistica è del tutto personale perché ogni gatto è a sé, come d'altronde anche ogni famiglia è a sé, perciò bisogna armarsi di pazienza e vivere giorno per giorno questa nuova avventura. La maggior parte delle volte fila tutto liscio, ma talvolta capita che nascano tra gatto e proprietario delle incomprensioni che richiedono l’aiuto di un esperto qualificato e accreditato che faccia una visita domiciliare per rendersi conto qual è l’origine del problema. Solo con la corretta osservazione dell’ambiente in cui vive, lo stesso gatto fornisce la chiave di lettura e, quindi, la corretta risoluzione del caso…


Drinnnn!!! SOS un gatto chiama!!!

Ciao Costanza, sono Marzia! Due nostri gattini neri, un maschio ed una femmina, sono stati adottati ma il proprietario ci ha chiamato disperato perché il maschietto fa pipì ovunque! C’è proprio bisogno di te… Ti contatterà a breve.. .Grazie e buon lavoro”.

Difatti, dopo qualche giorno sono stata contattata dal neo adottante. Il suo ritardo nel chiamarmi era dovuto al fatto che il gattino non aveva fatto più i bisogni fuori dalla lettiera per qualche giorno, dopodiché ha ricominciato alla grande “battezzando” materassi, divano e quanto di altro.

C’era davvero bisogno di me…


   Fissato velocemente un appuntamento, andai a casa dei due gattini. C’era a Roma un fortissimo temporale ma non mi sono persa d’animo e sono addirittura arrivata in anticipo. La famiglia umana era composta da moglie, marito e figlia adolescente. La casa era disposta su più livelli e arredata in stile moderno: curata nei dettagli, si prestava molto alla vita di un gatto perché oltre alle scale, ampie portefinestre e ringhiere, c’erano tantissimi tiragraffi, arrampicatoi, nastrini, topini e altro a completa disposizione dei nuovi arrivati. Sul divano che richiedeva coccole c’era la femminuccia, mentre molto guardingo mi spiava da dietro il bancone della cucina il mio paziente birbantello. Curioso si faceva coraggio ad annusare la mia valigetta e le mie gambe (l’odore dei miei 11 gatti mi rende particolarmente interessante!). Ma appena mi muovevo, scappava come una lepre! Subito colsero l’occasione di farmi notare questo suo atteggiamento particolarmente vigile e mi chiesero se fosse normale. Spiegai che la personalità, a prescindere dalla specie, ha infinite sfacciature perché c’è l’influenza genetica (temperamento) e l’influenza ambientale (carattere) che rendono unico un individuo.
   Iniziai a compilare la mia cartella clinica, che rimane nel mio archivio personale, ma mi concentrai sul problema in questione e chiesi la cronologia delle pipì fatte fuori dalla lettiera e, soprattutto, farmi vedere i luoghi colpiti: il divano; i guanciali del letto matrimoniale reso non più accessibile perché decisero di chiudere la porta e il materasso dove dorme la figlia che ho trovato alzato per renderlo non raggiungibile essendo la camera priva di porta.


Chiave di lettura: il gattino aveva iniziato a fissare i proprietari mentre urinava davanti a loro in mezzo al salone!

   A questo punto, chiesi doverosamente dove fossero le lettiere: l’unica lettiera a disposizione era stata posta in un bagno in fondo alle scale, al piano inferiore dell’openspace maggiormente vissuto sia dalla famiglia che dai 2 gattini. Spiegai agli adottanti che i gatti, in natura, fanno le pipì da una parte e da un’altra parte le feci. Difatti, se si vedono le lettiere sporche, in genere, le urine si concentrano su un lato e le feci dall’altro. Ergo, un gatto dovrebbe avere due lettiere anziché una, ma si può ovviare pulendo molto spesso la cassettina. Dato che i gatti in casa sono due, ho consigliato la necessità di aggiungerne un’altra e metterla in salone (il gattino lo aveva fatto intendere!), indicando un angolo del sottoscala per me più appartato e meno di impatto per via della cucina a vista e, suggerii il modello chiuso, anche se io stessa consiglio la versione aperta, proprio per il luogo dove doveva esser posta. Per il suo essere sempre così guardingo e diffidente consigliai, invece, la miscela antipanico di Fiori di Bach, Rescue Remedy alcol free. Questa miscela, naturale e priva di controindicazioni, aiuta molto a recuperare in tempi brevi l’autostima e la sicurezza per vivere più equilibrati e sereni. Inoltre, spiegai che era fondamentale farlo sentire amato!


   Tutti i miei consigli li ho scritti su carta intestata e consegnati dopo averli accuratamente analizzati.

Da subito, furono messi in pratica tutti i miei suggerimenti e aggiunta l’altra cassettina nel posto da me indicato: il problema per cui ero stata chiamata, non si è presentato più!

Ciao Marzia, problema risolto, caso chiuso! Alla prossima, amica mia!”

 

Fonte:

Dott.ssa Costanza De Palma, etologa, comportamentalista e bioeticista
www.costanzadepalma.it